Atene resterà nell’euro Varoufakis, un agnellino a Bruxelles Se c’è ancora qualcuno che teme che la Grecia di Tsipras voglia sfilarsi via dall’Europa, si rassicuri. Il ministro delle Finanze greco Varoufakis è già nelle capitali europee a spargere rassicurazioni a destra e a manca a riguardo. La Grecia è nell’euro e resterà nell’euro. L’obiettivo di Atene “è la prosperità del cittadino europeo medio”, ha assicurato quello che è già stato definito il “marxista libertario”. Varoufakis ha persino detto che “gli interessi della Grecia, della Francia, vanno in secondo piano rispetto agli interessi dell’Europa”. E questo è ancora poco: trattenete il fiato. Sentite cosa ha detto Varoufakis sulla Germania: “La Germania è cara al cuore della Grecia”. Questo è nuovo il governo socialista nazionale di Atene, perché mai la cancelleria di Berlino dovrebbe tremare? Atene doveva essere il lupo pronto a sbranare il tessuto unitario della vecchia moneta unica. Varoufakis si presenta a Berlino indossando i panni di un agnellino sdentato. Il super falco Wolfgang Schaueble pensava di doversi tenere pronto il mitra per l’incontro, ora non sa più se invece farà meglio a portarsi i cioccolatini. Atene deve 240 miliardi di euro alla Troika per le due tranche utili che le sono state date per evitare il default tra il 2010 ed il 2012. Varoufakis non solo non ritiene di dover avere altri soldi, ma dichiara che la Grecia ne ha avuti anche troppi. E ora conta di preparare le proposte di rientro dal debito, in modo che già a “fine maggio”, la Grecia sia in grado di definire un piano operativo. A Bruxelles sono stupefatti ed a Berlino lo saranno ancora di più. Il nuovo governo di Atene si è ripromesso di riformare la Grecia, ed intende mantenere tutti gli impegni presi. Semmai confida in “un cambiamento dell’Europa” tale da interrompere “il circolo vizioso che si autoalimenta del debito e della deflazione”, Il ministro delle Finanze francese Michel Sapin, si è già spinto a spiegare che sia la Grecia, che l’Europa, hanno “bisogno di crescita”, e di “investimenti” e che tutto andrà per il meglio. Non che dobbiamo prendere le dichiarazioni di Varoufakis necessariamente per oro colato. Potrebbe anche darsi che Tsipras voglia prendere tempo per studiare la situazione e poi muoversi come ritiene meglio opportuno. Non è la prima volta, nella storia d’Europa che i governi dimostrano le migliori intenzioni per poi proseguire come meglio ritengono opportuno le loro politiche. E però bisogna anche prendere atto di un governo che batte i pugni sul tavolo in casa propria e poi si mette i guanti bianchi appena è ospite. Può darsi che mantenga un’ambiguità e necessariamente debba risolverla in un modo o nell’altro, e questo potrebbe procurare dei problemi una volta presa la decisione. Può anche darsi che fra i due estremi si cerchi invece un compromesso, ed in un caso del genere bisogna iniziare a discutere per far evolvere positivamente la situazione, cosa che ancora potrebbe essere possibile. Roma, 2 febbraio 2015 |